sabato, Aprile 27, 2024
AgricolturaAttualità

Ue-Giappone. Via i dazi, accordo politico per il libero scambio

Bruxelles, summit Ue-Giappone. Da sinistra Donald Tusk (Pres. del Consiglio europeo), Shinzo Abe (Primo Ministro del Giappone), Jean-Claude Juncker (Presidente della Commissione europea)

Giappone ed Unione Europea hanno raggiunto un’intesa politica per un accordo di libero scambio, che coprirà un mercato di 638 milioni di persone, pari al 28% dell’economia mondiale

Bruxelles, summit Ue-Giappone. Da sinistra Donald Tusk (Presidente del Consiglio europeo), Shinzo Abe (Primo Ministro del Giappone), Jean-Claude Juncker (presidente della Commissione europea)”Avevamo promesso di fare tutto quanto in nostro potere per concludere i colloqui politici e commerciali tra il Giappone e l’Ue alla vigilia del summit del G20 – ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in una conferenza stampa a Bruxelles – e ce l’abbiamo fatta”. L’intesa preliminare di oggi è “l’atto di nascita della più grande zona economica di libero scambio, avanzata ed industrializzata”, ha commentato il premier giapponese Shinzo Abe. Mentre, in un riferimento alla politica protezionista del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha sottolineato: “Chiuderci al mondo non è buono né per gli affari, né per l”economia globale, né per i lavoratori. Per quanto ci riguarda, non proteggeremo il protezionismo”.

Per l’Ue e i suoi Stati membri, l’accordo di partenariato economico eliminerà la maggior parte dei dazi pagati dalle imprese dell’Ue, pari a un miliardo di euro l’anno, aprirà il mercato giapponese alle principali esportazioni agricole dell’Unione e aumenterà le opportunità in vari settori. Secondo quanto si legge in una nota diffusa a Bruxelles, l’accordo stabilisce standard di altissimo livello in termini di lavoro, sicurezza e tutela dell’ambiente e dei consumatori, salvaguarda pienamente i servizi pubblici e contiene un capitolo specifico sullo sviluppo sostenibile. L’accordo riprende inoltre e rafforza gli standard elevati per la protezione dei dati personali che l’Ue e il Giappone hanno recentemente consolidato nelle loro leggi in materia di protezione dei dati.

“Oggi abbiamo convenuto in linea di principio su un futuro accordo di partenariato economico il cui impatto si manifesterà ben al di là dei nostri confini. Mediante questo accordo – ha sottolineato Juncker – l’Ue e il Giappone difendono i loro valori comuni e si impegnano a rispettare standard di altissimo livello in settori come il lavoro, la sicurezza, la tutela dell’ambiente o dei consumatori. Adoperandoci per giungere a decisioni di adeguatezza reciproche, ci impegniamo inoltre fermamente a difendere il diritto fondamentale alla protezione dei dati. Insieme, inviamo al mondo un forte messaggio a favore di un commercio aperto ed equo. Per quanto ci riguarda, il protezionismo non offre protezione. Solo lavorando insieme saremo in grado di definire ambiziose norme globali. Sarà questo il messaggio che l’Ue e il Giappone porteranno domani al G20”.

Anche la commissaria per il Commercio Cecilia Malmstroem ha aggiunto: “Questo accordo ha un’enorme importanza economica, ma è anche un modo per avvicinarci. Stiamo dimostrando che l’Ue e il Giappone, partner mondiali democratici e aperti, credono nel libero scambio, credono che si debbano costruire ponti, non muri. Questo accordo ha un notevole potenziale per l’Europa, poiché il Giappone, la quarta economia mondiale in ordine di grandezza, ha un notevole interesse per i prodotti europei. Ci attendiamo un forte impulso alle esportazioni in numerosi settori dell’economia dell’Ue.”

Secondo le stime di Bruxelles, l’accordo di partenariato economico consentirà di aumentare le esportazioni dell’Ue e di creare nuove opportunità per le imprese europee, grandi e piccole, i loro dipendenti e i consumatori. Il valore delle esportazioni dall’Unione potrebbe aumentare di 20 miliardi di euro, e questo significa maggiori opportunità e occupazione in numerosi settori dell’Ue, quali agricoltura e prodotti alimentari, cuoio, abbigliamento e calzature, prodotti farmaceutici, dispositivi medici e altro.

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